Lepomis megalotis

lunghezza media - 12/15 cm (24/26 max);
aspettativa di vita in cattività - 5/7 anni;
temperature sopportate - da 1 a 36 gradi;
temperature ottimali - da 3 a 30 gradi;
PH ottimale - da 7 a 7.5;
DH ottimale - 10 a 15.
Consigliato in vasca: assolutamente no!
Consigliato in laghetto: dipende dal laghetto (leggi più avanti)

Habitat ottimale: preferisce acque poco profonde per tutto l’anno con fondali fangosi o argillosi e comunque non troppo compatti, è l’unico rappresentante del genere Lepomis a preferire la fascia superficiale per il nuoto e lo stazionamento, infatti la sua alimentazione è basata su insetti acquatici tipo i water strider (erris remigis) di cui, purtroppo, non conosco il nome italiano, libellule, effimere, tricotteri e altri insetti tipici dell’alimentazione dei timallidi europei. Generalmente i Lepomis si adattano a vivere in acque anche torbide (e qualcuno le preferisce pure) ma lui ama le acque molto limpide e cristalline.

Alimentazione: insetti acquatici, libellule, effimere, tricotteri e altri insetti caduti in acqua. Non disdegna piccoli crostacei e avannotti. In vasca è il più difficile da far adattare ad una alimentazione con cibi secchi o pellet, ma dopo un certo periodo di adattamento, le sue abitudini alimentari possono essere domate, necessita comunque di 2/3 pasti vivi a settimana, altrimenti perde in colorazione e in vivacità e tenderà ad ammalarsi.

Descrizione: è praticamente identico al Lepomis peltastes tanto da essere scambiato per lui, almeno per i primi 2 anni di vita. Le notizie di peltastes che vivono in vasca a 30 gradi e che raggiungono i 24 cm di lunghezza non sono certo false, ma non si tratta di peltastes, sono ovviamente megalotis scambiati per peltastes. Le uniche differenze sostanziali per il loro riconoscimento stanno nella forma del corpo, con nuca leggermente introflessa e arco del dorso più circolare nel megalotis, e nel colore dell’anello opercolare, che nel megalotis è sempre e soltanto bianco.

In vasca: poco diffuso nelle vasche americane a causa della sua alimentazione non facile. Di questa specie non ho esperienza diretta e molto poca in generale. Mi sono sempre ripromesso di provarci, ma da quando sono tornato in Italia ho abbandonato le speranze in quanto qui proprio non c’è modo di trovare questi esemplari.